Oltre a rappresentare un bell’esempio di architettura gotica italiana, è l’unica testimonianza superstite di un villaggio medievale, una volta florido e vivace. La chiesa di San Giacomo di Taniga sorge a circa tre chilometri da Sassari, lungo la strada per Sorso, a ridosso della valle di Logulentu, ricca di boschi, coltivazioni e corsi d’acqua. Qui, durante il Medioevo, si estendeva il villaggio di Taniga, documentato sin dal 1112 e menzionato nelle fonti anche con i nomi Taneghe e Tanecle. L’edificio di culto, realizzato in stile gotico-italiano interamente in calcare bianco, risale probabilmente alla prima metà del XIV secolo. L’aula è a navata unica, coperta a capriate lignee, con abside a pianta quadrata, voltata a crociera.
In facciata, osserverai un portale architravato con arco di scarico ogivale e una monofora a sesto acuto. In alto, in asse con portale e monofora, c’è un campanile a vela. Archetti a sesto acuto corrono sui terminali delle fiancate e dell’abside, all’interno sono trilobati e poggiano su peducci scolpiti con raffigurazioni varie, volti umani, teste animali e motivi vegetali.
Sul fianco nord, in epoche successive furono addossati vani accessori, mentre nel lato sud noterai un altro portale, oggi tamponato e ornato da una cuspide gotica, e tre grandi monofore a sesto acuto, con cornice sagomata. La dedica a San Giacomo rende il santuario una delle mete del cammino di Santu Jacu, percorso devozionale che attraversa l’Isola lungo le tracce dei luoghi legati al santo. Davanti all’edificio, a cento metri di distanza, troverai un’altra chiesa, che ti incuriosirà per aspetto e oscure origini: si tratta della chiesa di Santa Maria di Taniga – o di Tanecle -, avvolta in un’atmosfera di oblio e abbandono. L’edificio attuale è settecentesco, ma potrebbe trattarsi della ricostruzione di una chiesa romanica, forse pertinente allo scomparso monastero cassinese di Santa Maria, affiliato all’abbazia di Tergu e citato in diverse fonti. In facciata spicca un oculo reniforme, sopra corre un terminale ricurvo con un campanile a vela. L’interno è mononavato, con abside trapezoidale, dove si colloca un altare in arenaria decorato in stucco.
Continuerai il viaggio nel Medioevo passeggiando tra le vie del secondo centro più importante della Sardegna: qui potrai ammirare i resti delle torri e delle fortificazioni che cingevano l’antica Sassari, raccolta attorno alla cattedrale di San Nicola. Echi gotici – nonostante l’origine romanica – caratterizzano anche la chiesa di Santa Maria di Betlem. I numerosi interventi l’hanno resa un caleidoscopio di stili architettonici, inoltre è il punto di partenza dell’evento religioso più sentito in città e tra i principali in Sardegna: la Discesa dei Candelieri.