Splendidi esempi di arte e architettura religiosa medievale sarda, le chiese di San Pietro, di San Giovanni e di San Nicola da secoli attirano fedeli, studiosi e appassionati. Ancora oggi, sono tappe imperdibili durante le visite a tre borghi caratterizzati da ospitalità ed eccellenze gusto, attrazioni naturali e culturali.
Si parte dalla Baronia, all’ombra del monte Tuttavista, poi si procede lungo la statale 129, la provinciale 38 e la 131 Dcn in direzione ovest, fin quasi al centro dell’Isola.
Percorso: 71,7 km
Tempo di percorrenza stradale: un’ora e 15 minuti
L’ex cattedrale della diocesì di Galtellì fa capolino tra le righe del romanzo ‘Canne al vento’ di Grazia Deledda, rientrando a pieno titolo all’interno del Parco Deleddiano. Fu cattedrale ‘per necessità’, in quanto la chiesa ‘nuova’, che doveva sorgerle accanto, non fu mai completata. Il suo ciclo di affreschi, rappresentante scene dell’Esodo, del Vecchio e del Nuovo Testamento, è uno dei più antichi tra quelli presenti all’interno dei santuari medievali sardi.
Fu cattedrale per ‘soli’ 23 anni, in attesa della consacrazione di San Nicola di Ottana. Le navate laterali sono un’aggiunta recente, in origine la pianta era mononavata, a croce commissa. Spicca il rosso della trachite usata per la costruzione e il campanile ‘posteriore’, decorato con bassorilievi e cornici. La festa dedicata al santo, patrono del paese, coniuga elementi sacri e profani, fedelmente tramandati nel tempo, come i riti carnevaleschi e la maschera dei Thurpos.
Un gioiello di architettura romanica sarda. Il suo mix di basalto nero e trachite rosa la rende unica, le dimensioni le regalano maestosità e imponenza. La chiesa di San Nicola fu cattedrale della diocesi di Ottana dal XII al XVI secolo. Da ammirare anche gli arredi, specie la Pala di Ottana, un polittico del XIV secolo raffigurante i santi Francesco e Nicola. Anche Ottana è un borgo di grandi tradizioni: Boes e Merdules sono le maschere protagoniste dei Fuochi di Sant'Antonio e di Carnevale.