Si distende nella parte più profonda del Campidano, a sei chilometri da Cagliari, di cui fu frazione fra 1928 e 1983, e vicino a due delle attrazioni naturali più suggestive della Sardegna, il parco di Molentargius e il parco dei Sette Fratelli. Quartucciu è una cittadina di tredicimila abitanti, che sorge dove un tempo c’era Quarto Suso o Quartutxo (da cui il nome). Altri villaggi di nome Quarto, che indicava la distanza da Carales (quattro miglia), si fusero a inizio XIV secolo col villaggio di Cepola, formando l’attuale confinante Quartu sant’Elena. L’economia di Quartucciu si basa in gran parte sul terziario, in particolare servizi e commercio, ma resta viva la tradizione artigiana, specie nei manufatti tessili, nell’intreccio e nella produzione di pani e dolci.
All’interno del centro tanti gli edifici di culto da non perdere: la parrocchiale di san Giorgio martire, costruita dagli aragonesi nel XIV secolo su impianto pisano, custodisce opere d’arte, fra cui il retablo del Castagnetta (XVI secolo) e il crocifisso ‘della pioggia’, uno dei nove crocifissi del XVIII secolo conservati al suo interno. E poi le chiese di sant’Antonio (fine XIX secolo), celebrato a gennaio, di san Biagio vescovo di Sebaste (XVII secolo), festeggiato a febbraio, e, soprattutto, di sant’Efisio, opera d’arte romanica del XIII secolo, oggi inclusa nel cimitero.
Due sono i monumenti archeologici più significativi. Di epoca punico-romana, in località Pill’e Matta (zona industriale) è una necropoli di 200 tombe, quasi tutte intatte, da cui sono stati recuperati più di duemila reperti, in parte esposti nella casa-museo Angioni. Oggi coperta per custodia e fruizione turistica, è stata frequentata dal IV secolo a.C. al V d.C. L’altro sito, in località san Pietro Paradiso, è la tomba di Giganti a ‘protome taurina stilizzata’di is Concias (XIV-XIII secolo a.C.), una delle meglio conservate nell’Isola, usata per sepolture e riti religiosi. Della stessa epoca (XIII-IX a.C.) è il nuraghe Nanni Arrù nella frazione di Sant’Isidoro. La tomba megalitica si trova all’interno del parco dei Sette Fratelli, uno dei luoghi più verdi e affascinanti della Sardegna: diecimila ettari di foresta distesa su un complesso montuoso di sette cime alte circa mille metri. L’oasi è un trionfo della natura, con rocce plasmate dal tempo, torrenti che percorrono canyon e gole, e mammiferi, tra cui cervi e mufloni, e rapaci rari, come aquile e falchi. L’altra attrazione naturalistica vicina è Molentargius-Saline: 1600 ettari con stagni di acqua dolce e salata, separati da una piana. Un’area umida di valore internazionale, sito di sosta e nidificazione di vari uccelli acquatici, in primis i fenicotteri rosa. La bici è il mezzo più adatto per le escursioni nel parco.