Paradossalmente la sua caratteristica più suggestiva, trovarsi nel mezzo di un rigoglioso bosco con uno splendido panorama sulla valle del fiume Cixerri, ha contribuito al suo declino, fino alla chiusura. L’isolamento, la difficoltà di raggiungerlo e il conseguente eccessivo costo per il trasporto di piombo, zinco e bario estratti dalle sue cave, assieme al crollo del loro prezzo sui mercati internazionali, fecero sì che i cancelli della miniera di Orbai si chiusero già negli anni Cinquanta. Oggi restano edifici abbandonati, testimoni di un’epopea che ha visto sorgere in tutto il Sulcis - Iglesiente e nel Guspinese decine di piccoli villaggi operai attorno a pozzi e gallerie, caratterizzati dal duro lavoro dei minatori e dal continuo viavai di persone e mezzi di trasporto, per poi andare incontro a un malinconico crepuscolo verso gli ultimi decenni del XX secolo.
Il villaggio di Orbai si trova alle pendici del monte omonimo, nel territorio di Villamassargia, fu attivo per circa 80 anni. La prima concessione risale al 1872, in favore di una società nota come ‘degli Orbi’, da cui deriva il nome Orbai. Una società inglese, la United Mines Ltd, poi una italo-francese, la Pertusola, ne ebbero l’affidamento, costruendo un piccolo villaggio e una laveria. Nel 1943 la concessione passò alla società ‘miniera di Orbai’, che costruì un moderno impianto di flottazione. A seguito di un infruttuoso tentativo di rilancio nei primi anni del Dopoguerra, la miniera fu chiusa e la concessione fu ritenuta definitivamente decaduta nel 1968. Oggi osserverai l’area di accumulo dei fanghi di flottazione e, poco distanti, i resti di laveria e forno. Proseguendo lungo il sentiero che si dirama tra lecci e corbezzoli raggiungerai il villaggio, con le strutture che originariamente ospitavano gli uffici direzionali recentemente restaurate: lungo un versante si dispongono le casette destinate ai minatori, molte delle quali mai abitate.
Raggiungerai Orbai seguendo la provinciale 2 in direzione Villamassargia e prendendo la deviazione segnalata a sinistra. In alternativa, è possibile visitare Orbai come seconda tappa di un tour provenendo dalla miniera di Rosas, nel territorio di Narcao, lungo un percorso che si addentra per otto chilometri all’interno di una fitta foresta. Rosas è una museo di archeologia industriale a cielo aperto, dove spicca una laveria con copertura in legno, che ospita un'esposizione museale.
Nel territorio di Villamassargia non solo archeologia industriale, conserva, infatti, anche tracce preistoriche risalenti all’età del Bronzo, come testimoniano i nuraghi Santu Pauli e Monte Exi e le tombe di Giganti di Monte Ollastu. Il paese ebbe un ruolo di rilievo in età giudicale, quando fu eretto il castello di Gioiosa Guardia, ‘vedetta’ sulla valle del Cixerri e sul parco di ulivi secolari s’Ortu Mannu, dove troneggia sa Reina, monumento naturale con fusto di 16 metri di circonferenza.