Gli elementi strutturali sono simili a quelli delle più conosciute dimore padronali ‘storiche’ della Sardegna, ovvero le case campidanesi a lollas, cioè ‘a corte’. La differenza consiste nel fatto che qui, nella Casa Aragonese di Fordongianus, sono disposti in maniera completamente diversa. Il cortile è sul retro e non immediatamente accessibile varcando il portale. Il loggiato non è ‘nascosto’ dalle mura perimetrali: lo ammirerai davanti all’ingresso, elegante e accogliente con le sue sette colonne e la copertura a spiovente in tegole. L’altra grande differenza con le tipiche case campidanesi consiste nel materiale di costruzione: così come vari altri edifici di Fordongianus, tra cui le chiese di San Pietro e San Lussorio, la ‘casa aragonese’ fu eretta in trachite rossa.
La realizzazione si colloca tra la fine XVI e inizio XVII secolo. Il portico, in realtà, è stato ricostruito in tempi recenti con la tecnica dell’anastilosi, riusando le parti originali. La struttura si estende in lunghezza, con una serie di tredici ambienti affiancati e comunicanti. Le case, a dire il vero, sarebbero due: Casa Sanna e Casa Madeddu, dal nome degli ultimi proprietari. La parte ‘frontale’, comprendente il portico e sette stanze – tre nella parte anteriore e quattro addossate sul retro – corrisponde a Casa Sanna. Una porta angolare collega le due abitazioni e ti condurrà negli spazi di Casa Madeddu, con quattro vani al piano terra e due stanze soppalcate sopra le camere anteriori. La casa fu ‘separata’ sul finire del XIX secolo murando la porta ad angolo.
Scorgerai elementi gotico-aragonesi nelle decorazioni degli arredi sia nel loggiato che all’interno. La porta d’ingresso è sormontata da un arco modanato, con ai lati colonnine con capitelli intagliati. Nei portalini interni fa bella mostra il caratteristico arco inflesso, mentre le cornici di nicchie e finestre presentano losanghe e punte di diamante in rilievo. Nelle sale compaiono armadi a muro e sedili addossati alle finestre. Nel cortile, accessibile anche da ingresso secondario, ci sono l’orto-giardino, la stalla e un ambiente destinato alla sosta dei carri agricoli.
Oggi la ‘casa’ è adibita a spazio espositivo: spicca una serie di opere in rete metallica, raffiguranti figure femminili impegnate nei lavori domestici. Periodicamente vengono ospitate mostre temporanee. Terminata la visita, andrai alla scoperta degli altri gioielli custoditi nel territorio dell’antica Forum Traiani: immancabile la visita alle terme, note probabilmente già dalla preistoria e valorizzate in epoca romana. Il patrimonio architettonico comprende la cinquecentesca parrocchiale di San Pietro apostolo e, a un chilometro dal paese, la chiesa medievale dedicata a San Lussorio, dove potrai ammirare anche la cripta con la presunta tomba del martire e le cumbessias dove alloggiavano i pellegrini.