Una croce di ferro si erge sulla cima del campanile bianco, dal profilo curvilineo, che punta al cielo davanti alla baia di Porto Cervo. Proprio il suo profilo a cono detta la forma tondeggiante di tutta la struttura della piccola chiesa Stella Maris. L’edificio, classico esempio di architettura moderna, fu progettato dall’architetto Michele Busiri Vici, nel 1966, fu completata tre pochi anni dopo. La chiesetta si affaccia sul mare del porto della rinomata località turistica: il colore candido e le linee morbide, in perfetto stile ‘neo mediterraneo’, tanto caro al suo autore, si scorgono da lontano, immerse nel paesaggio della Costa Smeralda, mentre i rintocchi delle campane scandiscono il passaggio dei visitatori provenienti da mare o da terra.
L’ingresso principale è riparato all’ombra di un porticato costituito da sei pilastri in pietra che nascondono le effigi e i portali lavorati dall’artista Luciano Minguzzi. Sulla facciata, poco prima di varcare la soglia, ammirerai due sculture di Pinuccio Sciola, raffiguranti san Giuseppe e Papa Giovanni Paolo II. All’interno del tempio il pavimento in granito risplende grazie alla luce del sole che penetra dalle finestre finemente decorate. La chiesa, negli anni successivi alla realizzazione, fu ulteriormente abbellita da svariate donazioni come quella che portò al suo interno il suggestivo dipinto di El Greco (Domenico Theotocopulos), la Mater Dolorosa del Cinquecento. La chiesetta custodisce anche un organo a canne napoletano dei De Martino (XVII-XVIII secolo) e le porte in bronzo raffiguranti l’Annunciazione e simboli cristiani, anch’esse opera di Minguzzi. Due crocifissi di scuola tedesca, del XVIII e di fine XVII secolo, completano l’interno di un piccolo gioiello architettonico, immerso nella sacralità.