Paesaggi immensi, stupendi e mai uguali, come un enorme mosaico: cime inaccessibili, pascoli verdi, altopiani, canyon, foreste secolari, falesie a picco su acque cristalline, grotte e spiagge. Dalla montagna al mare: l’oasi naturalistica che comprende il golfo di Orosei e il massiccio del Gennargentu è una delle mete più spettacolari della Sardegna, ideale per escursioni in itinerari di trekking e mountain bike. L’area protetta, istituita nel 1998, copre 74 mila ettari nel territorio di 27 centri di Barbagie, Mandrolisai e Ogliastra: ogni Comune gestisce e salvaguarda la sua porzione di paradiso.
Nel sistema montuoso del Gennargentu spiccano Punta Lamarmora (1834 metri) e Bruncu Spina (1829), vette dalle quali il tuo sguardo spazierà a 360 gradi su tutta l’Isola. Il massiccio è legato ad altopiani di calcari e dolomie, i supramontes di Orgosolo e di Oliena, con la valle di Lanaittu e il monte Corrasi. Sino ai 1200 metri d’altezza domina il leccio, oltre stanno roverelle e querce. Sui versanti crescono anche agrifogli altissimi. Non perderti le foreste di Uatzo, Montarbu e Montes, dove risiede la lecceta secolare sas Baddes. Attorno spuntano distese di macchia mediterranea: corbezzoli, ginepri, lentischi, accompagnati dal profumo di elicriso, rosmarino e arbusti aromatici. Qui vivono anfibi, insetti e rettili rari: geotritone (nelle grotte), euprotto sardo e la farfalla papilio hospiton. Le zone più impervie sono habitat del muflone, accanto al quale sono ‘tornati’ cervo e daino. Il cinghiale è ovunque, accompagnato da donnola, gatto selvatico, ghiro, lepre, martora e volpe. Sulle creste più alte volano aquila reale e falco pellegrino, nelle falesie a picco sul mare il falco della regina. Sono diffusi astore, picchio rosso, poiana e sparviero.
All’elenco di meraviglie assolutamente da visitare aggiungi la sorgente carsica de su Gologone, il canyon su Gorropu, con pareti sino a 450 metri, l’enorme dolina su Suercone, inghiottitoio con dentro tassi secolari, le grotte su Bentu e sa Oche, Perda ‘e Liana, Perda Longa, su Sterru, su Texile e il villaggio nuragico di Tiscali.
I rilievi scivolano fino al mare, uno dei tratti di costa più affascinanti del Mediterraneo: 40 chilometri da Cala Gonone (Dorgali) a Santa Maria Navarrese (Baunei) con scenografiche pareti a strapiombo dove si aprono grotte, come quelle del Bue Marino, codule lucenti di oleandri e ginestre e incantevoli calette: Fuili, Luna, Sisine, Biriola, Mariolu e Goloritzè. Nel golfo, un tempo regno della foca monaca, nuotano balene e delfini.