Adagiato ai bordi di un altopiano alto 900 metri e circondato da boschi fittissimi, monumenti naturali di granito e sorgenti, Lodine è un piccolo centro della Barbagia di Ollolai di 350 abitanti, Comune autonomo dal 1988. Ti colpirà per la bellezza del territorio, impreziosito dal lago di Gusana – condiviso con Gavoi - le cui acque, di un intenso blu nei mesi invernali, sono incastonate tra i monti Littederone e Nodu sos Arcos. Il bacino artificiale è meta di intense ore di relax, escursioni in canoa e a cavallo e battute di pesca (da praticare anche nel rio Gosogoleo). Attorno lecci, roverelle e macchia mediterranea, che ospitano specie rare come il cervo sardo.
L’economia del paese è basata su coltivazione di cereali, ortaggi e alberi da frutta, e allevamento. Tipiche del centro storico sono le case coperte con sas teulas (tegole), cotte nei forni assieme a mattoni per pavimenti e archi delle case nobiliari. Nella parte alta del paese, domina la chiesa di san Giorgio martire, realizzata in pietra nel XVI secolo: un’unica navata con aula rettangolare scandita da archi a sesto acuto e con piccole cappelle laterali. Nell’altare spicca la statua del santo a cavallo. Il portone è preceduto da una breve scalinata che si affaccia sulla piazza omonima, ‘salotto del paese’ con panorama su montagne e lago. L’ex parrocchiale è stata sostituita dall’attuale moderna parrocchiale di san Giuseppe. Vicino alla piazza sorgono i resti del nuraghe de sas Trintas Battaglias, monotorre, detto anche Lodine (da cui il nome del paese). Rilevante centro religioso è il monastero delle benedettine Mater Unitatis, poco fuori dal paese. Tra le feste, il patrono è celebrato a metà settembre. Molto sentiti sono i fuochi di sant’Antonio abate a metà gennaio, con degustazioni di dolci tipici, come su papassinu biancu e nigheddu e sas caschettas. Caratteristico è il carnevale, su harrasehare lodinesu. A metà agosto c’è la festa di san Liberato. In campagna c’è il santuario della Madonna d’Itria, sull’altopiano di Pratobello, dove a fine luglio si svolgono le celebrazioni con novena e corse di cavalli. Accanto c’è la necropoli a domus de Janas di Uniai, composta da sei delle undici tombe ipogeiche di tutto il territorio di Lodine. Tra le sepolture prenuragiche, da visitare anche quelle di Iscritzola. Oltre al nuraghe ‘cittadino’, vicino al centro abitato se ne contano altri undici e due tombe di Giganti: il complesso più importante è l’area archeologica di Soroeni, con resti di un nuraghe e attorno un villaggio, abitato dall’età del Bronzo finale a quella del Ferro: è costituito da molte capanne costruite con piccoli massi, alcune appoggiate agli affioramenti rocciosi. Le tecniche costruttive sono simili a quelle dei complessi di Genna Maria di Villanovaforru e di Sant’Imbenia ad Alghero.