In pieno centro abitato, nel giardino situato accanto alla chiesa parrocchiale di Sennori, un affioramento calcareo custodisce un ‘tesoro’ archeologico, dal 2025 incluso – assieme ad altri 16 - tra i siti della Sardegna patrimonio dell’Umanità Unesco. La necropoli a domus de Janas dell’Orto del Beneficio Parrocchiale è composta da due nuclei, ‘unificati’ in un secondo momento, nei quali si articolano undici ambienti. L’ipogeo fu usato per vari scopi fino a tempi recenti, anche come cava di calcare e come ricovero durante la seconda guerra mondiale.
Il primo nucleo è più antico e presenta una struttura semplice, ‘a T’, con tre vani e in origine forse anche un’anticella. Nel secondo, invece, ammirerai una distribuzione degli ambienti più articolata e ‘disordinata’. Tramite un dromos e un’anticella, non più presenti, si accedeva alla cella principale. Da qui, tutt’attorno, si diramano altri vani. Questo nucleo, chiamato anche ‘Tomba B’, conserva l’elemento in assoluto più affascinante della necropoli: tre bucrani, ovvero rappresentazioni di teschi di bue dotati di corna a semiluna. Le figure occupano la parete di fondo della cella principale – a pianta rettangolare -, e sono inquadrate all’interno di scomparti separati da lesene. Noterai anche che il vano sembra essere separato in due aree, delimitate da un rialzo centrale sul pavimento, risparmiato nella roccia. Da questo ambiente potrai accedere ad altri tre vani secondari, passando attraverso portelli decorati da cornici. A loro volta, le celle secondarie danno accesso a ulteriori ambienti, in qualche caso collegati tra loro.
Non avendo restituito materiali, la necropoli è stata datata sulla base del tipo di planimetria e delle decorazioni: si pensa risalga alla facies culturale di Ozieri, ovvero al Neolitico finale, tra il 4000 e il 3500 a. C.
Il territorio di Sennori custodisce anche numerose testimonianze di età nuragica: I monotorri Badde Margherita, Sa Pattada e Chercos, i nuraghe complessi su Nuraghe e Badde Puttu, la tomba di Giganti di Oridda e diversi pozzi sacri.
A pochi metri dalla necropoli sorge la chiesa parrocchiale dedicata a San Basilio magno, di origine seicentesca, restaurata e ampliata nel XX secolo. Non perdere l’occasione per visitarla. Da non mancare anche un assaggio dei prodotti tipici, specie olio e vino, e la scoperta delle tradizioni artigianali sennoresi.