L’aspetto è solenne, quanto quello di una cattedrale. A rendere speciale la chiesa campestre di Nostra Signora d’Itria, poco più di otto chilometri a est di Gavoi, è l’atmosfera di festosità e accoglienza che si percepisce quanto il santuario e le cumbessias che lo circondano si aprono ai pellegrini, ai novenanti e ai visitatori, specialmente durante la festa di fine luglio dedicata alla Madonna d’Itria. L’area in cui sorge il novenario è da sempre stata considerata sacra: nei dintorni emergono, infatti, varie testimonianze archeologiche: mura ciclopiche, domus de Janas, tombe di Giganti e alcuni menhir. Spicca in particolare sa Perda de sa Itria, un monolite granitico di circa quattro metri, privo di elementi figurativi e conficcato nel verde ‘giardino’ a sud della chiesa, nel lato non occupato dalle cumbessias.