L’immagine che ti verrà in mente mentre lo osservi è quella di una arcaica serratura di pietra, ricavata chissà come dalla roccia, vista anche l’assenza di un elemento costruttivo tipico delle strutture simili costruite in Sardegna. La precisione e la cura con cui fu edificato il tempio a pozzo di Coni è la testimonianza ‘viva’ della rilevanza del culto dell’acqua presso le genti nuragiche. È stato realizzato nell’omonima località alle pendici del colle Valenza, a poco più di un chilometro da Nuragus, in un'area ‘sacra’ dove coesistono tracce plurimillenarie, dall’età del Bronzo fino al Medioevo. Per la realizzazione del pozzo sacro furono utilizzati blocchi di basalto in opera pseudoisodoma.