Un costone trachitico alto quasi venti metri, quasi a ridosso del complesso forestale del Goceano, custodisce un vero e proprio tesoro archeologico: si tratta di diciotto domus de Janas, le cui pareti ospitano una delle maggiori concentrazioni di petroglifi e decorazioni di età prenuragica dell’Isola. Sos Furrighesos è una necropoli nel territorio di Anela, scavata su tre livelli lungo un tratto roccioso che delimita il pianoro di Pranu Oschiri. Indagata fin dal 1931, fu con le esplorazioni avvenuta quarant’anni dopo che si è portata alla luce la straordinaria quantità di elementi decorativi delle domus, in particolare dalle tombe II, VI, VIII e dalla tomba IX, chiamata sa Tumba de su Re, dove noterai un’altra particolarità: l’ingresso con stele, a testimoniare una fase di ‘passaggio’ tra l’uso delle domus e l’edificazione delle tombe di Giganti.
Le varie tipologie di elementi figurativi portano a datare l’uso della necropoli dal Neolitico recente (3200-2800 a.C.) all’alto Medioevo. Risalgono alla prima fase protomi, incisioni e tracce di pittura rossa della tomba VI, mentre nelle altre domus osserverai coppelle, incisioni ‘a martellina’, elementi architettonici – come false porte, lesene, zoccoli, banconi e pilastri -, incisioni a puntinato e lineari di età altomedievale. La planimetria delle tombe è variabile: alcune sono monocellulari, altre presentano una pianta a T e sono strutturate con dromos e anticella.
La tomba XV risulta ai margini rispetto al resto della necropoli. Oltre, sul ciglio del costone, si trovano tracce – in cattive condizioni – di un nuraghe la cui funzione era forse quella di ‘sentinella’ della vallata sottostante. Attorno sorgeva un villaggio di capanne, pertanto si ipotizza che furono gli abitanti dell’insediamento a intervenire sull’ingresso della tomba IX, ‘adattandola’ alle usanze religiose dell’età nuragica.
Il territorio circostante è tutto punteggiato di eredità dell’età del Bronzo, specialmente a ovest, dove una ‘schiera’ di nuraghi funge da ingresso alla Valle dei Nuraghi e all’area dei crateri vulcanici del Meilogu. A sud-est, invece, potrai addentrarti nel cuore di una delle aree forestali più affascinanti dell’Isola: il complesso del Goceano, formato da Forest’Anela, la più ‘alta’ area boschiva della Sardegna, a circa mille metri di altitudine, e Monte Pisanu, al cui interno spiccano i tassi millenari di Sos Nibberos.