L’aggettivo tiesu significa disteso: non a caso, il suo abitato si adagia su un pianoro alle pendici dell’altopiano su Montiju. Thiesi è un centro di tremila abitanti del Meilogu, a 40 chilometri da Sassari, fondato, secondo alcune fonti, da ebrei deportati dai romani. Oggi vi operano grandi industrie casearie: la produzione di formaggio è attività principale. I sapori della cucina thiesina ti conquisteranno con sas impanadas, timballi ripieni di carne suina aromatizzata, su succu, fregola di grano duro cucinata nel brodo, e su ghisadu, agnello cotto nel sugo di pomodoro. L’impianto urbano si è sviluppato in due aree: attorno alla seicentesca chiesa di sant’Antonio e attorno alla parrocchiale di santa Vittoria, bell’edificio gotico-aragonese costruito fra 1400 e 1590, con decorazione interna e portale rinascimentali.
In origine la forma del paese era a triangolo con ai vertici altre tre chiese: san Sebastiano, san Giovanni, immersa nella rigogliosa vallata Badde Serena (e raggiungibile da una scala in pietra) e il santuario della Madonna di Seunis, in periferia, costruita nel Settecento (poi rimaneggiata) su uno spuntone roccioso che domina la valle del rio Molinu. Oggi è meta di pellegrinaggi mariani. Qui si celebra, a inizio settembre, la festa più sentita, con una processione accompagnata da gruppi folk e cavalieri del Meilogu. Mentre la festa di santu Juanne è a fine giugno. All’interno del paese, ammirerai il complesso dell’antica Torre-prigione, costruita per difesa dagli aragonesi (XV-XVI secolo), poi trasformata in luogo di detenzione in età sabauda, e il murale ‘L’anno dell’assalto’ (sui moti angioyani del 1800) del pittore di origine thiesina Aligi Sassu.
A dieci chilometri dal paese, c’è la necropoli di Mandra Antine: quattro domus de Janas ricavate in un costone trachitico. Spicca la tomba III detta ‘dipinta’ per i raffinati e variopinti affreschi all’interno: è una delle eredità più sorprendenti del Neolitico sardo (III millennio a.C.). Fuori dal paese anche il protonuraghe Fronte ‘e Mola. È uno dei circa 350 nuraghi del Meilogu, territorio che ti conquisterà anche con particolarità naturalistiche, come i coni vulcanici spenti che si ergono isolati: il colle santu Bainzu di Thiesi è uno dei cinque crateri vulcanici del Meilogu, affascinante monumento naturale protetto, che crea un paesaggio insolito e unico. Altro spettacolo della natura è la grotta di monte Majore, che si apre con un ampio ingresso nel versante orientale del monte. Da una breve e facile discesa, accederai a un salone pieno di concrezioni: il suo sviluppo totale è di 300 metri. In una diramazione c’è una splendida colata bianca e un cunicolo che sfocia in una seconda sala a cupola. La cavità ospita una colonia di circa cinquemila pipistrelli.