Alla scoperta del cuore della Sardegna

Preparazione pane carasau - Oliena

Alla scoperta del cuore della Sardegna

Da settembre a dicembre, per 19 fine settimana, 33 centri del Nuorese animano 'Autunno in Barbagia 2023', all'insegna di saperi e sapori autentici
una mostra itinerante di tradizione e autenticità delle comunità barbaricine

Abili mani femminili ricamano al telaio abiti e tappeti, lavorano su filindeu e altre paste tradizionali e decorano su pani pintau. Forti e tenaci dita de sos maistos modellano con cura vasi di ceramica, levigano le lame de sas arresolzas e intarsiano gioielli in filigrana. Nelle cucine delle cortes si inforna su carasau e si infarciscono pane saba, pistiddu e durchicheddos. Antichi mestieri animano le case in pietra dei borghi: i falegnami intagliano il legno de sas cascias, i fabbri battono con maestria il ferro, i contadini pigiano le uve appena raccolte e i pastori preparano la ricotta. Intanto gli ospiti, affacciati sui belvedere, assaporano le delizie, accompagnate da corposi vini, e conversano con gli artigiani alla scoperta delle usanze d’un tempo. Autunno in Barbagia è un viaggio nel ‘cuore’ della Sardegna, una mostra itinerante di autenticità e tradizioni barbaricine. Ben 19 fine settimana autunnali sono dedicati a eccellenze culturali, artigiane ed enogastronomiche. Tutto all’interno delle case ‘a corte’. Ciascuna comunità con le sue vocazioni.

Donne in abito tradizionale - Orgosolo
Nel confortevole clima settembrino, paesaggi multiformi, eccellenze artigiane e prelibatezze

Si parte con Bitti, patria del canto a Tenore, patrimonio immateriale dell’Unesco. Qui la civiltà nuragica innalzò un monumento unico: il villaggio-santuario Romanzesu. Poi Oliena: la sua calorosa ospitalità ti porterà alla scoperta di luoghi fermi nel tempo e antiche chiese, manufatti tessili e gioielli, pecorino e Nepente. A seguire è il turno di Sarule, famoso per pregiati e coloratissimi tappeti. Santuario di Abini e villaggio s’Urbale sono i monumenti nuragici che hanno reso celebre Teti. Qui è stata trovata la Venere dormiente, una delle più antiche opere d’arte sarde. Il weekend successivo, ecco Austis, caratteristico borgo di incontro tra saperi e tradizioni di territori al confine tra Oristanese e Nuorese. Negli stessi giorni in mostra Orani, luogo intriso di cultura, patria di grandi artisti e intellettuali. A cavallo tra settembre e ottobre arrivano tre paesi. Lula, adagiato ai piedi del gigante calcareo del Monte Albo, luogo di tesori preistorici, archeologia industriale e antiche chiese; Orotelli, la patria de sos cambales, classici stivali di pelle lavorata a mano, e Dorgali, dove le montagne del Supramonte incontrano il mare cristallino del borgo costiero di Cala Gonone: scoprirai un’eccezionale varietà di paesaggi e attrazioni.

Autunno in Barbagia - Cortes a Bitti
Autunno in Barbagia - Orani - suonatori di fisarmonica
Autunno in Barbagia - Sarule - donna al telaio tradizionale
ottobre all’insegna di tradizioni secolari, atmosfere surreali e vestigia del passato

Ottobre prosegue con Tonara, il paese del torrone e dei campanacci (sonaggias), luogo di escursioni tra boschi millenari, e Gavoi, borgo incastonato tra monti e lago di Gusana. Dai balconi delle sue case in pietra scrittori e artisti si esibiscono durante l’Isola delle storie. Mentre un alone di mistero e silenzio surreale aleggiano su Lollove, ispiratrice di grandi letterati. A metà ottobre è tempo di Onanì, borgo caratterizzato dal nuraghe Santu Pretu, accanto al quale nell’XI secolo fu costruita la chiesa di San Pietro, di Meana Sardopaese avvolto da leggende sulle janas (fate), e dei monumenti naturali di Orgosolo: la voragine su Suercone e il canyon su Gorroppu. I murales colorano le sue case e creano un museo a cielo aperto. A Sorgono conoscerai lo straordinario allineamento di menhir di Biru e’ Concas. A Ottana, le maschere di Boes e Merdules. Protagonista a Belvì, borgo de is caschettes, i deliziosi dolci della sposa, è l’immenso patrimonio naturalistico che si snoda tra tacchi calcarei e Gennargentu. Il mese si chiude con i paesaggi fiabeschi di Aritzo, borgo delle castagne e de sa carapigna (un delizioso sorbetto), e con i gioielli architettonici del paese dei laureati, Olzai.

Caschettes, dolce tipico  -  Belvì
Maschera Mamuthone - Mamoiada
Autunno in Barbagia - torrone di Tonara
luci e colori di novembre: fra vino, riti ancestrali e mestieri delle antiche botteghe

Novembre inizia con Desulo, che eccelle per artigianato tessile, in particolare gli scialli finemente ricamati. Poi Mamoiada, paese inebriato da intensi profumi di vigne: è il centro del vino, che ti allieterà durante i riti ancestrali di Mamuthones e Issohadores. Fuori dall’abitato andrai alla scoperta dei sentieri dei pastori. E ancora il ‘paese dei centenari’, Ovodda: aria salubre e natura incontaminata. Strada romana e vie della transumanza raccontano di un luogo da sempre transito di popoli. Città simbolo di cultura e tradizioni, Nuoro è l’Atene sarda: farai un percorso culturale attraverso i musei della città protetta dal monte Ortobene. Prodotti genuini e senso di comunità contribuiscono a vita sana e longevità di Tiana, borgo famoso per mulini e gualchiere, dove si lavorava l’orbace. Nella seconda metà di novembre vanno in scena la luce e i colori di Atzara. In un labirinto di vicoli scoprirai case medievali con facciate scolpite da sos picapedres. Il tuo sguardo si perderà su distese di vigneti e ciliegi, dalle quali tanti artisti sono stati ispirati. A fine mese è il turno di Lodine, new entry di questa edizione, terra di boschi, sorgenti e monumenti naturali, e di Ollolai, che, secondo leggenda, sarebbe stato residenza di Ospitone, re dei barbaricini (VI secolo). Cesti di asfodelo intrecciati dalle sue donne, il palio degli asinelli e s’istrumpa, lotta forse di origine nuragica, sono i suoi simboli.

Autunno in Barbagia - Tonara - panificazione al forno tradizionale
profumi e sapori di dicembre: dalla natura incontaminata alla scoperta di archeologia e storia

Natura, miniere ed espressioni artistiche inaugurano dicembre. Le risorse di Funtana Raminosa hanno fatto la storia di Gadoni: i nuragici vi fondevano il rame, cartaginesi e romani vi scavarono miniere, riusate in età moderna. Tra montagne e foreste scoprirai angoli magici come la cascatella s’Istiddiosa. Oniferi ti stupirà per la tradizione del canto popolare a tenore, che spazia da solennità religiosa a malinconia d’amore. Per l’Immacolata, ecco il paese più alto dell’Isola, Fonni, meta sciistica, dove ogni stagione ha i suoi colori: peonie, rosa canina e purpurea fanno da cornice all’autunno. L’ingegneria idraulica di Gremanu e la necropoli Madau sono le sue maggiori eredità nuragiche. Negli stessi giorni in mostra a Ortueri il parco Mui Muscas, regno dell’asinello sardo. La rassegna si chiude con Orune, caratterizzato da lavorazione del sughero e straordinaria concentrazione di siti nuragici, tra cui spicca la fonte sacra su Tempiesu.

Donne in abito tradizionale - Meana Sardo

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