L’anima della Sardegna è nelle trame dei tappeti, nei ricami di scialli e nei ricercati stili degli abiti tradizionali, è nelle miniature della filigrana d’oro dei gioielli, è ‘intrecciata’ in cestini di giunco e asfodelo. È una passione che risplende nelle lame dei coltelli, oggetti carichi di valori simbolici, che si riflette nel rosso intenso di ornamenti in corallo, che arde nella forgia di un manufatto in ferro battuto. La sua antica anima vive dentro le sculture in pietra, che raccontano vicende millenarie, traspare dalle ceramiche vivacemente decorate, memoria di una terra crocevia delle rotte di antichi navigatori, si svela negli intagli delle cassapanche nuziali, ancora oggi oggetto dei desideri. Nell’Isola l’arte del saper fare ha resistito al tempo, è il segno tangibile della vocazione a mantenere viva la propria antica cultura.
Gli oggetti, riprodotti in forme e materiali usati da millenni e contaminati da nuove tendenze, sono espressione delle radici culturali della Sardegna. Potrai ammirarli e acquistarli nelle botteghe artigiane di borghi e paesi oppure durante due mostre-mercato, fino all'8 settembre, alla 57esima edizione di Tessingiu a Samugheo e, fino al 22 settembre, alla 63esima Fiera dell’artigianato artistico di Mogoro. Potrai portare a casa un pezzo di Sardegna da due centri simbolo di tradizione ed eccellenza artigiane. Dal 3 agosto, a Samugheo, al centro dell’Isola, l’arte tessile è il focus dell’esposizione, dove gli oggetti artistici ‘interagiscono’ con il contesto architettonico. Bellissimi decori a ricami e filati realizzati su telai antichi, interpretano la tradizione alla luce di nuovi stili evocativi, tra saperi antichi e nuove tendenze. Ammirerai oggetti unici carichi di memoria e di pura arte. L'edizione 2024 vede il ritorno della mostra nei locali del Murats, museo dell’arte tessile sarda, le cui sale espositive sono una scenografia armonica di tradizione, alta manifattura e tecnologia multimediale.
A Mogoro, paese dell’alta Marmilla, il 26 luglio inaugura la mostra-mercato più longeva dell’Isola, vedrai come l’arte della ceramica racconta arcaicità e mito nelle forme di brocche, tegami, fiaschi e ciotole, che accompagnano le attività quotidiane, senza sfuggire alle ricercate decorazioni. Poi ti soffermerai sulla raffinate ed esclusive collezioni di coltelli – is arresojas in campidanese o sas resolzas in nuorese - che affondano le radici nelle comunità agropastorali. Ti incuriosiranno le lavorazioni del legno, del corallo, del vetro e dei metalli, che abbinano competenze antiche ed espressioni moderne, identità ed esigenze contemporanee. Custodi di arcaici segreti sono gli oggetti in sughero e a intreccio: cesti, canestri e cofanetti per i dolci. E non rimarrai insensibile alla forza della pietra, protagonista dei paesaggi sardi, viene smussata, lisciata, incisa e tagliata con la stessa passione degli antenati.