La seconda isola più grande dell’arcipelago, nonché area completamente protetta. Caprera è collegata alla Maddalena da un ponte di 600 metri, costruito nel 1958. Oltre che per la bellezza, l’isola è famosa come ultima residenza di Giuseppe Garibaldi. La Casa Bianca ne conserva le memorie: qua l’Eroe dei due mondi dimorò per 26 anni prima della morte: 18:21 del 2 giugno 1882, come segnano orologio e calendario della sua stanza. Oggetti quotidiani, beni e cimeli si trovano qui, nel Compendio Garibaldino, uno dei musei più visitati d’Italia.
L’andamento costiero frastagliato divide Caprera in due zone. La parte orientale è difficilmente praticabile, schermata da rocce di granito rosa, ripida e ricoperta da macchia mediterranea. Il versante orientale incontaminato ha fatto sì che nel 1982 l’isola diventasse riserva naturale e di seguito fosse inserita nel parco nazionale. All’interno della zona A, sotto regime di tutela integrale, la pesca è vietata. È il caso di Cala Coticcio, la ‘Tahiti sarda’ che vale assolutamente la pena di visitare attraverso un sentiero o via mare, e dell’area marina tra punta Rossa e isola Pecora. Nella parte sud-orientale non puoi perderti Cala Portese o dei Due Mari, uno dei vanti dell’isola: l’acqua limpida bagna entrambi i lati dell’insenatura. Oltre c’è Punta Rossa, e dopo un tratto a piedi, la splendida spiaggia del Relitto, caratterizzata, oltre che da sabbia bianca e sottile, dallo scheletro di una nave antica sulla riva.
A occidente dominano distese pianeggianti e una vasta pineta. Da non perdere le acque azzurre di Cala Napoletana, la natura selvaggia di Cala Garibaldi e la distesa di sabbia chiara di Cala Serena. Stagnali, ex borgo militare con porticciolo per pescatori e diportisti, è l’area più abitata. Caprera è nota anche per il Centro velico, la più antica scuola di vela in Italia e la più grande del Mediterraneo, unico alloggio per visitatori.