Sorge accanto al monte Cuccuruddu, cono vulcanico spento di 680 metri, contornato dal verde di boschi, nella regione storica del Logudoro. Cheremule è un piccolo centro di meno di 500 abitanti che ha dato il nome alla cheremulite, pietra lavica usata nella seconda metà del XX secolo per il potere isolante. Il paese è all’interno, infatti, di un territorio costellato dai crateri vulcanici del Meilogu, divenuti monumento naturale protetto nel 1994, e di testimonianze preistoriche della Valle dei Nuraghi, con trenta complessi in poche centinaia di metri. Il paesaggio è insolito e unico: piccole alture a volte aguzze, a volte arrotondate e talvolta tagliate da tavolati pianeggianti.
Oltre ai nuraghi, nel suo territorio si trovano anche necropoli ipogeiche prenuragiche, in particolare la necropoli di Museddu con alcune domus de Janas riportanti graffiti e protomi taurine all’interno e all’esterno. Inoltre, sono disseminate alcune pinnettas, caratteristiche costruzioni pastorali in pietra di forma conica.
L’edificio principale è la chiesa parrocchiale di san Gabriele Arcangelo, patrono celebrato il 29 settembre, costruita nel XVI secolo in forme gotico-aragonesi. Il paese è stato scelto dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga per celebrare le sue esequie (2010). Dalle sue pendici si distendono il bosco di su Tippiri e la pineta del monte Cuccuruddu, attrazioni naturalistiche da non perdere.