Il momento clou, al termine di un piacevole trekking lungo il canyon di Troccos de Corrojos, è quando i tuoi occhi ammireranno un fenomeno quasi mistico, un raggio di luce che ‘accende’ un'ampia sala sotterranea. Il ‘teatro’ in cui la natura regala questa visione è la grotta di Sa Nurre de su Hoda, una delle attrazioni della valle di Lanaitto, nel territorio di Oliena. Chiamata anche voragine di Tiscali – e conosciuta localmente anche con i nomi di sa ‘onchedda ‘e corojos o ‘onchedda ‘e sa chessa -, è una cavità carsica con due ingressi. Quello inferiore, un cunicolo allargato artificialmente, è accessibile in compagnia di guide escursionistiche, mentre l’accesso superiore è utilizzabile solo dagli speleologi e si affaccia su una voragine di circa 100 metri. Il fenomeno luminoso avviene qui: tra maggio e agosto, per circa un’ora, la luce attraversa l’entrata superiore e illumina con un raggio verticale un ampio ambiente ricco di concrezioni calcaree.
Per arrivare alla grotta percorrerai un sentiero immerso nella valle di Lanaitto, con attorno le maestose vette del Supramonte. Il cammino ti porterà tra boschi di lecci e lentisco, per poi attraversare la gola calcarea di Troccos de Corrojos. Dall’ingresso, ci si addentra per circa 60 metri, fino a raggiungere la grande sala ipogeica. Il momento per osservare il raggio è intorno a mezzogiorno, poi – dopo aver ‘toccato’ alcuni punti dell'ambiente, quasi come un faro -, la luce si ritrae, facendo ripiombare la grotta nell’oscurità.
Sa Nurre presenta ulteriori motivi di interesse: ha restituito ceramiche nuragiche e romane nonché oggetti bronzei, anch’essi di età nuragica. La particolarità del fenomeno naturale, inoltre, ha fatto diventare l’ambiente principale di Sa Nurre de su Hoda una spettacolare location per performance musicali, rigorosamente tenute durante la ‘finestra’ temporale in cui il raggio penetra nella sala.
La valle di Lanaitto è una miniera di attrazioni naturalistiche e archeologiche: nello spazio di poche centinaia di metri potrai visitare la grotta Corbeddu – ‘abitata’ dall’uomo già tredicimila anni fa e rifugio del ‘mitico’ bandito Giovanni Corbeddu - e le cavità di Sa Oche e Su Bentu, collegate tra loro, anch’esse teatro di un particolare effetto naturale dato dal suono del vento. L’itinerario ti porterà poi a visitare, al termine di un saliscendi fino al fondo valle, il villaggio tardonuragico sa Sedda ‘e sos Carros. Sempre dentro la valle, altra tappa immancabile è la profonda dolina sul monte Tiscali, dove si cela un affascinante e misterioso villaggio nuragico.