Nel cuore dell’Isola, sull’altopiano di Abbasanta, affacciato sul suggestivo scenario del lago Omodeo, sorge il millenario borgo di Sedilo. Centro agropastorale del Guilcer, popolato da oltre duemila abitanti e caratterizzato da antiche case di pietra, è al centro di rilievi coperti da lecci, querce, sughere e macchia mediterranea, con itinerari da percorrere a piedi, in bici o a cavallo. Vicino all’Omodeo (da perlustrare in canoa) prosperano pioppi e salici e si affaccia il parco archeologico di Iloi. Al suo interno, un nuraghe trilobato, cui è appoggiato un corpo di forma trapezoidale, un villaggio e due tombe di Giganti (del Bronzo medio-recente), una con corpo tombale absidato, corridoio coperto ed esedra con bancone-sedile. All’età del Bronzo risale anche la fonte di Puntanarcu. Il territorio fu abitato già prima, come testimonia la necropoli di Ispiluncas, composta da ben 33 domus de Janas (dieci visitabili), distinte in due gruppi distanti 200 metri. Alcune sepolture sono pluricellulari: la tomba II è articolata in 13 ambienti. A età romana risalgono cippi, urne e un tratto di strada lastricata. Mentre è bizantino il culto di san Costantino imperatore, che contraddistingue il paese. Sacro e profano confluiscono nel rito arcaico de s’Ardia, spettacolare corsa a cavallo per santu Antine, che rievoca la battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.): Costantino vinse dopo che, secondo leggenda, gli apparve una croce con scritto in hoc signo vinces. Al tramonto del 6 e all’alba del 7 luglio, la folla riempie la vallata, anfiteatro naturale dell’evento. Un centinaio di cavalieri discende senza freni il chilometro dal paese (da su Frontigheddu) al santuario di san Costantino, medioevale, poi ricostruito in stile gotico-catalano nel 1600. La corsa è guidata da prima pandela (bandiera), altri due cavalieri (seconda e terza pandela) e scorte che rappresentano l’esercito dell’imperatore. Mentre gli altri cavalieri che inseguono e cercano di sopravanzare le pandele sono l’esercito pagano di Massenzio. All’evento è dedicato il museo dell’Ardia, dove scoprirai la secolare tradizione. Mentre nel museo del territorio conoscerai i reperti dei siti archeologici di Sedilo e ambiente, flora, fauna e prodotti. All’interno del santuario ammirerai sculture nuragiche, tra cui una perda fitta (forse divinità femminile), quadri, arazzi, argenti e foto. Nelle muristenes, casette per pellegrini, c’è il museo di san Costantino, dove è illustrato il culto. Altre chiese del paese sono la parrocchiale di san Giovanni battista, ricostruita a inizio 1700, la chiesa con architettura spagnola di sant’Antonio abate e quella di san Basilio, per il quale il primo settembre si svolge la corsa degli asinelli.