È un sito fondamentale dell’archeologia sarda, tanto da dare il nome alla prima cultura preistorica diffusa sull’intero territorio isolano, considerato pure che i reperti rinvenuti mostrano un livello tecnico stupefacente per l’età in cui furono realizzati. La grotta di San Michele si trova a Ozieri, ai margini del centro abitato. La cavità si è generata grazie all’azione di un corso d’acqua – oggi scomparso – dentro un massiccio calcareo, che ha ‘disegnato’ un sistema di gallerie, cunicoli e sale, articolate attorno a un ramo principale. Oggi la grotta ha uno sviluppo di circa 160 metri, una sessantina dei quali percorribili, e ‘scende’ nel sottosuolo per circa 80 metri. L’origine del nome non è casuale: in passato nei dintorni sorgeva una chiesa dedicata all’arcangelo Michele, che la tradizione vuole ‘protettore’ contro le entità malvagie che si pensava abitassero luoghi rupestri e sotterranei.