Confusa tra stradine strette, nel cuore di Stampace, quartiere medioevale di Cagliari, sorge la chiesa da dove ogni primo maggio parte una delle celebrazioni religiose più antiche in Italia e più coinvolgenti dell’Isola, la Festa di sant’Efisio. L’edificio originario è duecentesco, costruito sopra una grotta che si apre nella roccia calcarea profonda nove metri, ritenuta per devozione popolare la prigione dove Efisio fu rinchiuso prima di essere martirizzato e decapitato sulla spiaggia di Nora (303 d.C.). La chiesetta fu ampliata e modificata nel 1538, quando sorse accanto l’oratorio, forse progettato dall’architetto piemontese De Vincenti, all’epoca impegnato a Cagliari nella restauro dell’ex collegio gesuita di santa Croce. A fine XVIII secolo nuovi interventi conferirono alla chiesetta l’aspetto attuale, proprio del settecentesco stile barocchetto piemontese. La ricostruzione si concluse nel 1782.