Nato dalla progressiva unione di vari insediamenti, si adagia nella pianura del Sulcis, vicino alla lagune di Porto botte e di Sant’Antioco, dove osserverai aironi e fenicotteri. San Giovanni Suergiu è un paese di seimila abitanti costituito da quattro borghi principali (San Giovanni, Palmas, Is Urigus e Matzaccara), oltre a una miriade di agglomerati minori. La sua storia urbana inizia in epoca bizantina, nel IX secolo, con Villa di Palmas di Sols, villaggio che si sviluppò favorito dall’abbandono delle antiche città di Bithia e Sulci. Di quel florido periodo oggi vedrai i ruderi del castello di Palmas (XI secolo) e la chiesetta di santa Maria (XII secolo), principale luogo di culto dell’epoca.
Nel Settecento, attorno alla vecchia Palmas di Sols si formarono vari medaus e furriadroxius, piccoli borghi, compreso quello di Suergiu, che divennero nucleo del futuro paese, detto Palmas Suergiu (1853). Ebbe una notevole espansione e, nella prima metà del XX secolo, un rapido sviluppo industriale. Nacquero la centrale elettrica di Santa Caterina, oggi sito dismesso visitabile, e gli impianti di raffinazione di carbone e magnesio. Nel 1952 il Comune assunse l’attuale denominazione: al nome di uno dei medau, attorno al quale si è sviluppato, fu accostato quello del patrono. Nel centro storico vedrai i resti tardo-romanici (facciata e un muro) della vecchia chiesa di san Giovanni battista (XIV secolo), parrocchiale fino al 1936. La nuova parrocchiale di san Giovanni è del 1959. Sulla facciata ammirerai un mosaico di Filippo Figari. In onore del santo si celebra la festa più sentita, il 24 giugno. Replicata anche a fine agosto, quando assaporerai i dolci tradizionali (piricchittus e pistoccus de crobi).
San Giovanni Suergiu vanta un bel tratto di costa, in particolare potrai goderti la sabbia morbida e il mare cristallino delle spiagge di Porto Botte e di punta Trettu e il litorale di s’Aqua Salida e sa Terredda. Il territorio fu abitato da era prenuragica, come testimonia la necropoli di is Loccis Santus, composta da 13 domus de Janas. Le attestazioni nuragiche sono innumerevoli: tombe di Giganti, pozzi sacri, tre nuraghi complessi e numerosi altri monotorre. Le massime espressioni sono i nuraghi di is Meurras e l’imponente complesso di Craminalana, vicino al quale sorgono tombe di Giganti (e postazioni contraeree della seconda guerra mondiale). La frequentazione del territorio proseguì successivamente: a sa Guardiedda, sulla laguna fra Sulki e Monte Sirai, di età fenicio-punica, rimane un attracco, oggi visibile.