Una singolare particolarità la caratterizza: è attraversata della linea turistica del Trenino verde, a bordo del quale potrai visitare il suo tratto settentrionale, dove la strada ferrata segue una curva panoramica che offre scorci suggestivi, specie in autunno, tra cui vallate scoscese punteggiate dai colori della natura. La foresta di Uatzo è un’enorme distesa di conifere, lecci, sugheri, roverelle, castagni che si legano perfettamente alle ampie aree di macchia mediterranea, coprendo, insieme, circa 800 ettari di colline e montagne del parco del Gennargentu. Il territorio, tipica area di transizione tra vegetazione sempreverde e quella decidua di origine boreale, ricade nei Comuni di Belvì, Sorgono e Tonara ed è composto di rocce porfiriche e scistose, risalenti al Paleozoico. La sua vetta è Conca Giuanne Fais (1500 metri), altre cime rilevanti sono Bruncu Istiddì e s’Arcu sa Frucca, che sfiorano i mille metri. Tanti torrenti, alcuni a carattere ‘stagionale’ attraversano i boschi, si distingue il fiume rio is Putzos, principale corso d’acqua di Uatzo, lungo il quale corre un percorso parallelo dotato di aree di sosta e pic-nic.
Raggiungerai la foresta anche in auto percorrendo la statale 295 sul tratto tra Belvì e Tonara. Da qui prenderai la strada interna a fondo naturale e dopo circa due chilometri troverai l’ingresso al ‘parco verde’. Il centro servizi, punto di partenza di affascinanti itinerari di trekking, dista cinque chilometri dall’ingresso. La foresta di Uatzo è luogo ideale per escursioni e sport all’aria aperta, ma anche per lunghe e rilassanti scampagnate tra amici e per famiglia con bimbi. Merita di essere visitata in relax. La foresta è meta di molti bird-watcher: durante le passeggiate ammirerai il volo di falco pellegrino, aquile reali e del Bonelli. Tra le particolarità botaniche sono da segnalare, a quote elevate, esemplari di sorbo montano (o farinaccio), ginestra corsa e ginepro.
Terminata l’immersione naturalistica, potrai visitare i tre caratteristici borghi sul territorio dei quali ricade la foresta: Belvì, un tempo centro principale della Barbagia cui dà nome, fatto di strade strette e lastricate e antiche case rurali, famoso per is caschettes (i dolci della sposa), la sagra delle ciliegie e per il museo delle scienze naturali; Tonara, composta da quattro rioni storici, Arasulé, Toneri, Teliseri e il rione abbandonato di Ilalà, celebre per il torrone, la lavorazione del legno e altre tradizioni culturali; e Sorgono, centro ‘geografico’ dell’Isola, capoluogo storico del Mandrolisai, abbellito da architetture di derivazione aragonese e da una seicentesca fonte pisana nel rione Funtana Lei. In campagna visiterai la chiesa di san Mauro contornata da cumbessias, uno dei più estesi santuari campestri della Sardegna. Attorno ai tre centri, infinite troverai eredità preistoriche, su tutte spiccano i menhir del parco di Biru ‘e Concas.